VORRESTI AVERE I DENTI PIÙ SANI E PIÙ BIANCHI?

La richiesta di avere denti bianchi e sorrisi splendenti è sempre più presente. Le tecniche di sbiancamento sono indicate sia in pazienti con alterazioni o anomalie del colore dei denti presenti dalla nascita, e causate talvolta dall’uso di antibiotici o altri medicamenti durante l’età infantile, sia in pazienti che, pur in assenza di vere e proprie discromie, non siano soddisfatti del loro sorriso e desiderino avere i denti “più bianchi”.

L’ingiallimento del colore dei denti è un processo naturale che si verifica nella gran parte della popolazione ed è correlato sia all’età sia alle abitudini alimentari e di vita.

Nel nostro studio vengono effettuate differenti tecniche di sbiancamento dentale. Sarà compito del clinico scegliere e consigliare al paziente la tecnica più efficace in relazione allo specifico tipo di discromia.

Lo sbiancamento professionale è una tecnica sicura, non comporta alterazioni dei denti e può essere ripetuta nel tempo. I risultati variano da paziente a paziente e sono correlati all’entità della discromia e alla struttura del dente.

SBIANCAMENTO DENTALE PROFESSIONALE CON LAMPADA A LED

Questa tecnica permette di eseguire lo sbiancamento di entrambe le arcate in una sola seduta di circa un’ora direttamente in studio.

Lo sbiancamento viene effettuato applicando sulla superficie dei denti un gel a base di perossido di idrogeno che viene attivato e potenziato da un fascio di luce generato da una lampada a led dedicata.

Il perossido di idrogeno libera ossigeno attivo che è in grado di penetrare tra i prismi dello smalto, fino alla dentina, ossidando le molecole di pigmento presenti e rendendole bianche.

La procedura non determina alterazioni o indebolimento dello smalto dentale. Talora può residuare una leggera sensibilità dentale che tende a regredire spontaneamente, o con l’uso di dentifrici per denti sensibili, nel giro di pochi giorni.

SBIANCAMENTO DENTALE DOMICILIARE CON PEROSSIDO DI CARBAMIDE

Questa tecnica viene eseguita a casa applicando un gel sbiancante all’interno di mascherine personali, costruite sui modelli delle arcate dentali del paziente, che vengono portate durante le ore notturne.

La durata del trattamento varia da qualche giorno a 2/3 settimane. L’effetto sbiancante puo’ essere potenziato eseguendo una prima seduta in studio.

Anche questa tecnica non determina alterazioni della struttura dentale e non ha effetti collaterali. Talora è possibile residui una leggera sensibilità dentale.

SBIANCAMENTO ENDODONTICO

Quando il cambiamento di colore riguarda un singolo dente esso è generalmente dovuto ad una vecchia terapia endodontica (devitalizzazione).

Tale effetto cromatico è causato dalla incompleta detersione della polpa dentale che, degradandosi nel tempo, determina la formazione di pigmenti rosso bruni che traspaiono in superficie conferendo ai denti il colore scuro. Le moderne tecniche endodontiche, quando correttamente eseguite, prevengono tale effetto.

Con lo sbiancamento endodontico è possibile riportare un dente divenuto scuro a causa di una vecchia devitalizzazione al suo colore originale. Un potente gel sbiancante viene introdotto all’interno del dente e viene lasciato agire per una settimana. La seduta viene ripetuta anche 2 o 3 volte finchè, in maniera del tutto indolore e priva di effetti collaterali, si raggiunge il risultato desiderato.

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ISTRUZIONI DI IGIENE ORALE DOMICILIARI

Lo spazzolino tradizionale: scegliere spazzolini con manico rigido e dritto, testina di medie dimensioni, setole di nylon, durezza media/morbida.

Il movimento: è importante pulire i denti dopo ogni pasto e in ogni caso almeno 2 volte al giorno, dedicando come minimo tre minuti ad ogni operazione. Occorre pulire tutti i denti in tutte le loro parti. Effettuare prima la pulizia di tutte le superfici esterne, poi di quelle interne e per ultimo delle superfici masticanti.

Inclinare le setole dello spazzolino di circa 45° facendole delicatamente penetrare nel solco gengivale e compiere una rotazione che va dalla gengiva verso il dente.

Lo sfregamento orizzontale di denti e gengive risulta traumatizzante per i tessuti e non assicura la corretta detersione.

Immagine 1 e 2: Spazzolare la superficie esterne dei denti con un movimento rotatorio dalla gengiva verso i denti.
Immagine 3: Spazzolare la superficie interne dei denti posteriori
Immagine 1 e 2: Spazzolare la superficie interne dei denti anteriori ponendo lo spazzolino verticale.
Immagine 3: Spazzolare le superfici masticatorie con un movimento di vai e vieni.

Il dentifricio: non è rilevante il tipo di dentifricio utilizzato, una corretta pulizia potrebbe essere effettuata anche senza l’uso del dentifricio che serve più che altro a fornire una sensazione di freschezza della bocca. Scegliere se possibile dentifrici naturali contenenti la minor quantità possibile di sostanze chimiche.

Il colluttorio: non rappresenta un presidio di igiene orale da utilizzare quotidianamente. Il suo uso deve essere limitato nel tempo e nei casi prescritti dal medico. Specialmente se contiene clorexidina l’uso continuato non deve essere mai superiore ad un mese.

Il filo interdentale: permette la pulizia delle zone interprossimali non raggiungibili dallo spazzolino, la cui detersione è fondamentale per la prevenzione delle carie del punto di contatto e della malattia parodontale. Va utilizzato una volta al giorno alla sera dopo aver lavato i denti. Avvolgendo il filo su due dita delle mani farlo scorrere tra due denti adiacenti avendo cura di effettuare dei movimenti delicati e con forza controllata in modo da superare il punto di contatto lentamente e con delicatezza, senza traumatizzare la gengiva sottostante. Da questa posizione non effettuare movimenti di avanti e indietro che potrebbero tagliare la gengiva ma abbracciare la superficie di un dente e, mantenendo il filo aderente ad essa, tirare verso l’alto in modo da rimuovere i residui di placca. Inserire nuovamente il filo nello stesso spazio interdentale ed effettuare la medesima manovra sull’altro dente.

Lo spazzolino elettrico: può essere un’ alternativa da sperimentare qualora si riscontrino difficoltà o scarsi risultati con l’utilizzo dello spazzolino tradizionale. Deve essere utilizzato avendo cura di posizionare la testina rotante su tutte le superfici dei denti, con particolare attenzione alla porzione di dente vicino alla gengiva.

Lo scovolino: è indicato per la detersione degli spazi interdentali non raggiungibili con il filo interdentale, per esempio al di sotto di ponti o di corone protesiche unite, e in tutti i casi in cui vi siano spazi interdentali molto ampi, in particolare nei pazienti che soffrono di malattia parodontale. Scegliere la testina di forma e dimensione congruenti con l’ampiezza degli spazzi interdentali da detergere e effettuare movimenti di vai e vieni sia dall’esterno verso l’interno sia dall’interno verso l’esterno avendo cura di sfregare le pareti dei due denti che delimitano lo spazio interdentale.

Il superfloss: è indicato per la detersione degli spazi interdentali e delle superfici gengivali degli elementi sospesi dei ponti protesici. Infilare l’estremità rigida del filo nello spazio interdentale, quindi farlo scorrere per utilizzare la parte spugnosa e fare scivolare il filo al di sotto degli elementi intermedi del ponte.

Il monociuffo: da utilizzare, secondo le indicazioni del medico o dell’igienista, in zone della bocca caratterizzate da forma o posizione non accessibili con lo spazzolino. Particolarmente indicato nei pazienti con malattia parodontale per la detersione delle forcazioni palatali e dei molari superiori.